L’iperparatiroidismo primitivo (pHPT) rappresenta la terza più frequente endocrinopatia ed è caratterizzato da un’inappropriata secrezione di paratormone (PTH), con effetti sul metabolismo minerale e sull’intero organismo [1]. Pur essendo storicamente associato a complicanze scheletriche e renali, negli ultimi anni è cresciuto l’interesse verso le sue implicazioni sistemiche [2]. In particolare, l’impatto sul rischio cardiovascolare rappresenta oggi un tema centrale, con potenziali ricadute sulle strategie terapeutiche e sul timing della paratiroidectomia [3-4].
Lo studio condotto da Tsur e colleghi sui dati della Clalit Health Services, il principale ente sanitario israeliano, aveva l’obiettivo di valutare la prevalenza e la severità delle complicanze cardiovascolari nei pazienti affetti da pHPT. Lo studio ha incluso 50.199 pazienti con pHPT (68,3% donne; età media 64 ± 14 anni) e 150.265 controlli (68,3% donne; età media 64 ± 14 anni), appaiati con un rapporto 1:3 per età, sesso e stato socioeconomico, con un follow-up fino a 15 anni. All’interno della coorte, 6.654 pazienti sono stati sottoposti a paratiroidectomia, consentendo una valutazione degli effetti dell’intervento sugli outcome cardiometabolici.
Al basale, i soggetti con pHPT presentavano un carico di comorbidità maggiore, valutato mediante Charlson Comorbidity Index (>3 punti). In particolare, il 58,7% era affetto da ipertensione (vs 44,7% dei controlli), il 18,0% da diabete mellito di tipo 2 (vs 11,9%) e il 23,8% presentava una storia di malattia cardiovascolare (vs 16,8%).
L’analisi ha confermato tali differenze anche al termine del follow-up. Il pHPT è risultato associato a un incremento significativo del rischio di sviluppare diverse condizioni cardiometaboliche: ipertensione (HR 1,22; IC 95% 1,17–1,33), diabete mellito tipo 2 (HR 1,07; IC 95% 1,01–1,16), malattia cardiovascolare (HR 1,28; IC 95% 1,21–1,42) e ictus (HR 1,22; IC 95% 1,17–1,33).
Di particolare interesse sono le modifiche degli outcome cardiometabolici dopo paratiroidectomia. I risultati hanno mostrato una riduzione significativa dell’incidenza del diabete mellito tipo 2 nei pazienti sottoposti a intervento chirurgico [10,77 vs 15,18 per 1000 persone-anno; HR 0,56 (IC 95% 0,30–0,89)], mentre non sono emersi benefici significativi riguardo allo sviluppo di ipertensione, malattie cardiovascolari o ictus.
Dal punto di vista fisiopatologico, l’aumento del rischio cardiometabolico risulta coerente con gli effetti sistemici dell’eccesso di PTH e dell’ipercalcemia cronica: disfunzione endoteliale, aumentata rigidità arteriosa, alterazioni della contrattilità vascolare, infiammazione sistemica e possibili effetti sulla sensibilità insulinica. Ciò rafforza l’idea che il pHPT non sia soltanto una malattia del metabolismo minerale, ma una condizione endocrina con ripercussioni sistemiche ampie. La normalizzazione dei livelli di PTH e del calcio dopo paratiroidectomia sembra tradursi in un miglioramento del metabolismo glucidico, verosimilmente attraverso la riduzione della resistenza insulinica mediata dall’interazione tra PTH, adipociti e tessuto muscolare scheletrico. Al contrario, gli outcome cardiovascolari maggiori, legati a modificazioni strutturali quali calcificazioni vascolari e rimodellamento miocardico, potrebbero non essere completamente reversibili dopo la correzione dell’iperparatiroidismo, soprattutto nei pazienti con lunga durata di malattia.
Nel complesso, questi risultati rafforzano la necessità di una valutazione multidimensionale dei pazienti con pHPT e, più in generale, delle malattie del metabolismo minerale. Anche nei casi “lievi” o “asintomatici”, lo screening del rischio cardiovascolare dovrebbe essere integrato nella gestione clinica. Infine, la potenziale riduzione del rischio di diabete mellito osservata dopo paratiroidectomia rappresenta un ulteriore elemento a favore dell’approccio chirurgico nei pazienti idonei, aprendo alla possibilità di riconsiderare il timing terapeutico.
Commento all’articolo: Tsur N, Edri N, Kerman T, Talmor-Barkan Y, Kushnir S, Bachar G. Parathyroidectomy and Cardiometabolic Risks in Patients With Primary Hyperparathyroidism. JAMA Netw Open. 2025 Nov 3;8(11):e2544623. doi: 10.1001/jamanetworkopen.2025.44623. PMID: 41269693.
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